Published on: 29 Marzo 2024
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UNA VERA CHICCA IN UN LUOGO INCANTATO

prendetevi del tempo ... non vi pentirete

Lo ammetto: conosco veramente poco il territorio di Comacchio, diciamo la parte dell’entroterra e le sue valli. E’ anche altrettanto vero che non sempre è così facile avvicinarsi a questi luoghi in quanto i tracciati sono quasi tenuti “nascosti” da chi li conosce e sono veramente poco segnalati.

Ma sabato mattina, dopo aver letto che giovedì era stato inaugurato il nuovo percorso ciclo-pedonale naturalistico Lido di Spina-Bellocchio, non ho esitato un attimo e ho preso la mia footbike e sono partito dalla spiaggia per andare a scoprire qualcosa che pensavo non potesse esistere sul nostro territorio. Direzione uscita Lido di Spina su viale Etruschi, prima di arrivare sulla Romea, seguendo la ciclabile verde, svolto a sinistra e mi trovo su una strada bianca che costeggia sul lato destro il canale Allacciante, dove ci sono i vongolari che raccolgono e curano i loro prodotti, mentre sulla sinistra delle piccole valli con già una miriade di diversità di uccelli. Arrivato in fondo svolto a destra su un piccolo ponte dove già trovo diversi spunti per scattare qualche mio click. Continuo trovandomi ora sulla mia destra il canale Gobbino. La strada ora è veramente pessima: piena di sterpaglie quindi zero manutenzione. Incontro due splendide panchine moderne di legno e corten ma da tempo abbandonate e già in stato di degrado. Supero il sottopasso della discordia e mi trovo a fianco della stazione di pesca Casone Bellocchio, in fase di ristrutturazione e speriamo diventi un punto informativo per le escursioni in valle, di ristoro e di documentazione. Già questo percorso è affascinante ma siamo solo all’inizio. Proseguo sulla strada bianca con al mio fianco le attrezzature per la pesca in valle e un paesaggio misto tra valle e pineta. Finalmente arrivo al nuovo ponte ciclo-pedonale in legno e corten. Appena arrivato nella parte più alta del ponte mi si apre un mondo che proprio non conoscevo: distese di acqua, fenicotteri rosa, il silenzio totale, la bellezza devastante e solo il canto degli uccelli. Rimango senza fiato ad ammirare questa bellezza. Ma non è finita. Perché subito disceso il ponte ti trovi davanti ad un piccolo argine di separazione tra valle Lido di Magnavacca e valle Furlana: quando lo percorri ti sembra di camminare sull’acqua perché l’acqua ti avvolge e più avanzi più lei ti avvolge a 360 gradi. E’ sicuramente uno degli scenari più affascinanti del Parco del Delta del Po. Penso che essere lì all’alba o al tramonto possa essere una di quelle cose che ti fanno dire: valeva la pena venire alla luce in questo mondo.

Io mi sono fermato dopo poco l’inizio dell’argine, non sono allenato e avevo già percorso 5km in footbike e dovevo farne altrettanti per il rientrare alla base dove mi aspettava il mio Laser vago per una uscita in mare altrettanto spettacolare. Ma naturalmente il percorso non finisce qui: il tracciato, 5,400 km di lunghezza, crea un collegamento tra Bellocchio, l’argine del fiume Reno. Alla fine si può decidere se svoltare a destra verso Boscoforte, Sant’Alberto, Argenta, dove si imbocca l’antico alveo del Po di Primaro. Oppure a sinistra così da arrivare a Casalborsetti.

Un consiglio: prendetevi del tempo per percorrere queste strade bianche e ammirare qualcosa di unico che vi lascerà un ricordo indelebile. E fatelo presto prima che diventi troppo affollato. Ora è ancora una “chicca”.

Zeno Govoni, albergatore & a happy dreamer